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23 maggio, 2005

Fotocamere Digitali: Ist Ds



Caratteristiche Tecniche
* Tipo Reflex digitale ad ottiche intercambiabili, autofocus e con TTL automatico incorporato
* Profondità di colore 12 bit nel formato RAW, 8 bit in Jpeg
* CCD CCD da 15,7 x 23,5 mm a scansione interlacciata e trasferimento interlinea 6,31 megapixel totali (6,1 mp effettivi)
* Formato file RAW, Jpeg (Exif 2.21), DCF, DPOF, PIM III
* Attacco obiettivi Baionetta PENTAX KAF. Compatibile con baionette KAF2, KAF e Ka. Con gli obiettivi K M42 (con adattatore K) ci sono limitazioni. Gli obiettivi per il formato 35mm dotati di innesto a vite PENTAX e gli obiettivi dei sistemi PENTAX 645 e 67 richiedono l’impiego di apposito adattatore. Alcune funzioni possono non essere disponibili con certi obiettivi.
* Memorie supportate SD
* Mirino Ottico a pentaprisma fisso con campo inquadrato 95% e regolazione diottrica da -1,5 a +2,5 diottrie
* Display LCD LCD a colori TFT da 2 pollici al polisilicio a bassa temperatura (circa 210.000 pixel)
* Messa a fuoco autofocus Sistema autofocus TTL SAFOX VIII ad analisi di fase su 11 punti, commutabile su AF Spot (aree selezionabili).Autofocus singolo e continuo, messa a fuoco manuale e infinito, Campo d'utilizzo: EV0-EV19
* Modalità esposizione Automatica programmata, Priorità dei tempi, Priorità dei diaframmi, Esposizione manuale e Posa B. Otturatore a controllo elettronico con tempi di posa da 1/4000 a 30 sec. 
Modi Picture: Paesaggi, Fiori, Ritratti, Scene notturne, Sport.
* Esposizione TTL a tutta apertura a 16 segmenti, misurazione spot e media ponderata al centro.
* Compensazione dell'esposizione: +/- 2EV con incrementi di 1/3 EV.
* Sensibilità ISO ISO 200, 400, 800, 1600, 3200 (selezione automatica o manuale)
* Bracketing autom. 3 fotogrammi entro un campo di ±0,5EV o ±1EV (con incrementi di 0,5 EV), oppure ±0,3EV, ±0,7EV o ±1EV (con incrementi di 0,3 EV).
* Modalità di ripresa Scatto singolo, sequenza (da 2,8 fot/sec a 8 fot/sec) autoscatto (12 o 2 sec.), sollevamento specchio, bracketing automatico, telecomando IR
* Flash integrato incorporato ad attivazione automatica con luce insufficiente, inseribile e disinseribile manualmente Copertura equivalente ad un 28mm (formato 35mm), slitta a contatto caldo per flash esterno, sincro flash1/180 sec.
* Collegamenti USB 2.0 uscita AV (NTSC o PAL)
* Opzioni di stampa Compatibile PrintImageMatching III e PictBridge


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Dopo più di un anno di uso continuativo della *ist DS (alternata ed abbinata alle inossidabili “pellicola” LX, K2, ESII e Pentax 6x7), di questa Reflex digitale non posso che darne un giudizio globalmente positivo. In questo periodo ho avuto occasione di confrontarla con quella che era la “concorrenza” coeva: Nikon D70, Canon 300D, Canon 350D, Sigma SD9, e anche la possibilità di farla provare a chi tale macchine usava… che dire? Che dire, la Pentax risulta la più compatta (non la più leggera, visto che il metallo dentro c’è), la meglio rifinita (al pari con la D70) e la più robusta (visto il telaio in metallo, assente nelle altre). Ma ciò che ha colpito tutte le persone che l’hanno usata è stata il mirino, finalmente degno di questo nome. La presenza del pentaprisma è evidente e “prepotente”. La maggiore luminosità rispetto ai pentaspecchi, infatti, ha permesso ai progettisti di mantenere un rapporto di ingrandimento maggiore. Questo facilita molto la composizione dello scatto e, soprattutto, il controllo “visivo” della messa a fuoco. Tutte le altre macchine elencate, infatti, sono vittima del cosiddetto “effetto tunnel” dove l’immagine appare un piccolo riquadro in fondo ad un tubo nero. E non è stato infrequente sentire persone dire: “ma allora è possibile mettere a fuoco a mano anche con una reflex digitale”.

Sulla qualità di immagine, la scelta Pentax è stata quella di una risposta base “morbida” con un filtro “passabasso ottico”, o “antialias”, piuttosto deciso e un filtro di “sharpening” piuttosto blando. La logica sembra essere stata quella di evitare di aggiungere, visto che le aggiunte si possono sempre fare, ma non si può mai togliere. Qualche rivista ha fatto delle pseudo-misure di “contrasto” e risoluzione dicendo che la Pentax era meno “incisa” della D70 – che ha lo stesso sensore. La verità è leggermente diversa: aumentare il “taglio” del passabasso ottico, infatti, riduce i casi di “aliasing” – le antiestetiche striature colorate che si possono verificare se davanti al sensore viene posta una griglia fitta o con una frequenza prossima ad un multiplo di quella del sensore – operazione che a posteriori è pressoché impossibile fare (se qualcuno ama il tecnico cerchi cosa è il teorema di Shannon su wikipedia). Anche la regolazione base “bassa” per lo sharpening va nella stessa logica. Posto che si può aumantare anche dalla macchina, lo sharpening aumenta la sensazione di nitidezza (microcontrasto), ma è un filtro che si può sempre applicare, ma mai togliere. Stesso ragionamento è stato applicato alla saturazione del colore, che volutamente è meno spinta che, in particolare nelle Canon. In conclusione non posso che dirmi contento della scelta di Pentax di favorire la “preservazione delle informazioni” nell’immagine piuttosto che “l’effetto speciale” che incanta il neofita, ma alla lunga, si dimostra un boomerang, quando si voglia “ottimizzare” le immagini.

Il sensore AF a 11 segmenti presenta dei vantaggi (possibilità di posizionare il punto di AF, specie in manuale, in quasi tutte le posizioni possibili e utili), ma, per contro, può risultare poco “intuitivo” e si abbina ad un AF che risulta più lento di quello della concorrenza (ma anche della *istD). Tra i vantaggi credo sia da elencare anche l’uso di possibilità di utilizzare pile stilo standard – oltre alle più costose CR-V3 – sia nella versione NiHM ricaricabili, sia, in caso di emergenza, in versione “alcalina” usa e getta, sconsigliate ma alla disperata facilmente reperibili ovunque. Sul fronte dei flash, questa è l’ultima macchina fotografica prodotta da Pentax a garantire la piena retrocompatibilità con tutti i sistemi di TTL che storicamente Pentax ha usato, da quello analogico che venne introdotto con la LX a quelli TTL digitali ai più recenti P-TTL digitali. Le nuove macchine, infatti, in ossequio a ciò che da tempo era uso della concorrenza, hanno elimintato il sensore del TTL, lasciando solo la modalità di esposizione P-TTL che, pur presentando dei vantaggi come precisione di esposizione, richiede l’aggiornamento dell’eventuale “parco flash”.

Infine la compatibilità con le ottiche. Non è il caso di fare qui un manuale d’uso, ma, per farla breve, la compatibilità è completa – ossia tutti gli automatismi sono disponibili – con le ottiche a baionetta K a partire dalla versione A (introdotta nel 1983!). con le ottiche K, l’esposizione viene calcolata con un piccolo stratagemma in “stop-down”: premendo il pulsante del blocco dell’esposizione, infatti, la macchina chiude per una frazione di secondo l’ottica al diaframma impostato e, quindi, propone un tempo. E’ sempre possibile, a quel punto aggiustarsi il diaframma o il tempo per ottenere sovra e sotto esposizioni o variare il diaframma e ripetere la procedura. Per le ottiche S – vite M42/1 – o ottiche 67 e 645 si può, invece, procedere mettendo la macchina su “Program” ricordandosi di chiudere manualmente il diaframma prima dello scatto.

Personalmente ho scelto dall’inizio di abbinare alla macchina, in luogo dell’economico 18-55, il più costoso smc DA 16-45mm f/4.0 ED/AL, allo scopo di coprire il fronte grandangolare (24mm equivalente di minimo). Il giudizio su quest’ottica p che sia decisamente valida. Anche a 24mm, pur presentando un po’ di vignettatura a tutta apertura, risulta molto ben corretta, permettendo senza timore di effettuare anche foto architettoniche. Ottimi anche cromatismo e risolvenza, cose che fanno di questa ottica uno dei migliori zoom “a tutto tondo” presenti sul mercato.

Dopo un anno e mezzo di uso, quindi, che dire? Che sono tra quelli che, per ora, sono soddisfatti e non pensano di cambiarla, nonostante i nuovi prodotti presenti sul mercato paiano avere alcuni plus (stabilizzatore, 10Mpixel). Il motivo? La risoluzione è la resa più che sufficiente per i miei usi (anche in ingrandimenti, fino al 30-45) e nel cambio perderei la compatibilità con il sistema di flash Metz e uso da anni.

Alberto Ansaldo

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